Apollo e Dafni – Musée du Louvre – Parigi
Il dipinto, databile al 1490 circa, raffigura il dio Apollo, stante sulla destra, mentre osserva un suonatore di flauto seduto sulla sinistra, identificato con Dafni, il giovane pastore che secondo il mito fu inventore della zampogna e del canto bucolico. Tra i due personaggi possiamo notare una lira, strumento tipicamente associato ad Apollo.
I corpi nudi sono modellati dalla luce, che ne scolpisce dolcemente le membra, mentre la composizione perfettamente bilanciata restituisce un senso di pacata armonia.
Le costruzioni di entrambe le figure sono citazioni colte da opere di statuaria antica: la posa di Apollo, alla cui gamba destra portante fa da contrappeso il bastone retto dalla mano sinistra, fa riferimento infatti all’Hermes di Prassitele, mentre Dafni ricorda l’Hermes a riposo di Lisippo.
I due personaggi sono ritratti in primo piano, davanti ad un sereno paesaggio di campagna dove le dolci colline umbre, che morbidamente sfumano sullo sfondo a ricreare l’effetto della prospettiva aerea tipica delle opere del Perugino, sono interrotte dalla presenza di piccoli borghi, esili macchie erbacee e specchi d’acqua.
Le citazioni all’antico omaggiano la cultura umanistica e sono perfettamente coerenti con il committente, Lorenzo il Magnifico, che nel 1483 volle infatti il dipinto: il carattere elitario dell’opera poteva infatti essere compreso solo dalla cerchia ristretta di accademici fiorentini che frequentavano la corte del Magnifico.
L’opera, dopo vari passaggi collezionistici, è attualmente conservata al Musée du Louvre, che la acquistò nel 1883.