Pietà con i Santi Giovanni Evangelista, Maria Maddalena, Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea – Galleria degli Uffizi – Firenze

Il dipinto, insieme all’Orazione nell’orto e alla Crocifissione viene eseguito per il convento degli Ingesuati che si trovava fuori dalle mura cittadine di Firenze.

Al centro della composizione si trova un Cristo deposto dalla croce, ormai irrigidito dal rigor mortis ed esangue, sorretto da sua Madre al centro e da San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena ai lati; alle estremità dell’opera, in piedi a sinistra, un santo forse identificabile con Nicodemo, mentre a destra San Giovanni d’Arimatea.

La composizione è pensata sulla base delle Vesperbilder, Madonne in pietà di tradizione iconografica tedesca, il cui schema verrà replicato da Perugino in altre opere centro-italiane; il tono è drammatico e meditativo, in linea con la politica savonaroliana alla quale il perugino sembra almeno formalmente aderire in quegli anni.

Il convento degli Ingesuati viene distrutto nel 1531 in occasione dell’assedio di Firenze, per cui i frati portano i loro averi presso San Giovannino della Calza dove si trasferiscono. Nel secondo decennio del Seicento il dipinto viene fatto portare via da Margherita d’Austria per la cappella di Villa dell’Imperiale, poi passa a Palazzo Pitti e viene inviato in Francia dalle truppe di Napoleone; rientrato a Firenze, è trasferito prima all’Accademia e infine agli Uffizi.

L’opera è conservata alla Galleria degli Uffizi.