Trittico Galitzin – National Gallery of Art – Washington
La Crocifissione con Santi, realizzata nel 1485 circa per una cappella nella chiesa domenicana di San Gimignano su commissione di Bartolomeo di Bartolo, fu acquistata nel 1796/97 dall’ambasciatore russo a Roma Alexander Mikhailovich Galitzin, e restò in proprietà della famiglia Galitzin fino al 1886: grazie a questa duratura connessione, l’opera è tuttora nota con il nome di Trittico Galitzin, mantenuto anche quando, nel 1937, entrò a far parte della National Gallery of Arts di Washington, dove è collocato al giorno d’oggi.
Nel pannello centrale, Cristo è raffigurato in croce, mentre ai lati Maria e San Giovanni Evangelista dolenti sono immersi in una composta e pacata commozione: la Madonna, sulla sinistra, ha il volto chinato verso il basso, le mani sono giunte al petto in segno di preghiera, e la veste scura, decorata con eleganti ricami che corrono sui bordi, le copre tutto il corpo, compresa la testa in segno di lutto; sulla destra San Giovanni alza invece lo sguardo su Gesù, ma il bel volto dai lineamenti delicati non tradisce sofferenza.
Anche il corpo di Cristo, nudo e coperto solamente da un drappo bianco che avvolge i fianchi, è raffigurato seguendo i canoni ideali della statuaria classica, e non esprime i segni del patimento sofferti durante la morte: nonostante si tratti di una crocifissione, l’atmosfera è serena ed invita più alla meditazione sul tema che alla partecipazione alla sofferenza dell’avvenimento.
Nei due pannelli laterali, due santi assistono alla scena, entrambi volti verso la figura centrale di Cristo: San Girolamo con il leone alle sue spalle (sulla sinistra) e Santa Maria Maddalena, il cui vasetto di unguenti poggia sulla roccia vicina ai suoi piedi (sulla destra).
L’ambientazione naturalistica è minuziosamente dettagliata in tutti i pannelli: in primo piano si stagliano infatti delle fronde erbose, mentre sullo sfondo un paesaggio roccioso si apre nella parte centrale e lascia intravedere dei piccoli borghi; l’attenzione a questi piccoli particolari rimanda ai dipinti di tradizione fiamminga che in quegli anni stavano iniziando a circolare in Italia.
L’opera, in origine su tavola ma successivamente trasferita su tela, è conservata a Washington, presso la National Gallery of Art.