Crocifissione – Firenze

Il grande affresco per la Sala Capitolare del convento cistercense di Cestello viene in origine commissionato a Perugino da Dionigi e Giovanna Pucci, che vedono l’opera ultimata nel 1496.

Il luogo passa poi alle monache carmelitane di Santa Maria degli Angeli in San Frediano che lo comprendono nella clausura, rendendolo così ignoto fino al 1867, quando abbandonano il convento.
La scena, dipinta su tutta la parete di fondo della Sala, attraverso finti pilastri e finte colonne che sorreggono tre archi dipinti, sfruttano lo spazio di risulta dell’imposta della volta a vela che ricopre l’ambiente, utilizzando anche i quattro peducci su cui poggia la copertura: la novità sta nell’aver ribaltato la soluzione, abitualmente adottata, del portico aperto che funge da fondale per il primo piano; stavolta, infatti, il loggiato in primo piano introduce alla scena, divisa in tre parti da due figure ciascuna, di cui la centrale vede una grande croce alla cui sommità si trova Gesù crocefisso, assistito dalla Maddalena, mentre a sinistra si trova la Vergine e San Bernardo e, infine, dalla parte opposta San Giovanni Battista e San Benedetto. Lo sfondo presenta un paesaggio sviluppato in profondità tra colline morbide e rocciose, intervallate da specchi d’acqua, le cui pennellate anticipano lo stile che il pittore metterà a punto per il Collegio del Cambio.
 
 
L’affresco si trova presso l’ex-convento di Santa Maria Maddalena dei Pazzi.
Perugino, Crocifissione, 1496, affresco, 812 x 480, Firenze, Santa Maria Maddalena dei Pazzi / Su concessione del Ministero della Cultura - Direzione Regionale Musei della Toscana - Firenze
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