Madonna in trono tra San Giovanni Battista e San Sebastiano – Galleria degli Uffizi – Firenze

L’opera viene commissionata a Perugino dalla vedova del mercante veneziano Giovanni di Pietro Martini, Cornelia Salviati e dal loro figlio Roberto, per essere collocata nella cappella Martini in San Domenico a Fiesole, da dove viene spostata nel 1786 quando il granduca Leopoldo l’acquista.

La critica ritiene che il dipinto rappresenti un punto di svolta nello stile del pittore, con le figure in primo piano che assumono una posizione di rilievo rispetto al contesto, dove il paesaggio crepuscolare è un complemento alla figura umana immobile ed immersa in contemplazioni individuali; inoltre, risulta innovativo anche lo schema compositivo, che discende dall’idea della pala quadrata con la Sacra Conversazione di metà Quattrocento.

La Vergine, che fino ad ora è stata raffigurata come una giovane nel pieno della bellezza, è una donna matura, semplice e severa, in linea col clima spirituale dettato da Girolamo Savonarola, che investe tutte le arti; ai lati, il Battista in posa ascetica e San Sebastiano che sembra colto al culmine della sofferenza che lo avvicina a Dio.

Il dipinto è conservato presso la Galleria degli Uffizi.