Palazzo Pitti – Firenze
Palazzo Pitti a Firenze, situato in zona Oltrarno, oggi parte del circuito delle Gallerie degli Uffizi, è contenitore di cinque sezioni museali che comprendono la Galleria Palatina, la Galleria D’Arte Moderna, il Museo del Tesoro dei Granduchi e il Giardino di Boboli con il Museo delle Porcellane presso la Palazzina del Cavaliere. Il Palazzo viene costruito, nel suo primo nucleo, nel 1458; in origine, è concepito come dimora privata dal banchiere Luca Pitti. Quando i Pitti cadono in rovina, Eleonora di Toledo e Cosimo I decidono di acquistare l’edificio che viene ampliato, nei secoli, non solo architettonicamente ma anche nei suoi confini, trasformando una cava nei bellissimi giardini conosciuti come Boboli.
L’intero complesso, estintasi nel XVIII secolo l’ultima discendente medicea, passa agli Asburgo Lorena; a partire dal Granduca Leopoldo, il Palazzo viene arricchito delle collezioni della famiglia, rendendo necessario apportare delle modifiche strutturali e decorative. Durante il governo napoleonico l’Imperatore si appropria del complesso, salvo poi riconsegnarlo ai Lorena.
Con l’annessione della Toscana al Piemonte, Palazzo Pitti passa ai Re di Savoia e infine, con le demanializzazioni post-unitarie, diventa un Museo Nazionale.